venerdì 30 luglio 2010

dalla bottiglia...al ragnetto

Oggi vi voglio mostrare, come vi avevo anticipato, un'attività per bambini da fare utilizzando delle bottiglie di plastica.



Eccovi la spiegazione di un simpatico ragnetto, un divertente compagno di giochi per i vostri bambini.



Il ragnetto

Occorrente: Una bottiglia vuota da 1,5 litri, un taglierino, delle forbici, pennarelli a tempera acrilica.

Come si fa



Utilizzando un taglierino, tagliate la bottiglia poco al di sopra della strozzatura. La parte inferiore non buttatela via, poichè vi servirà per altri giochi.

Di solito io rifinisco il taglio con le forbici, dato che col taglierino non sono troppo precisa.

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A questo punto, sempre con le forbici, praticate un taglio verticale, dal fondo fino al tappo..



...poi, diametralmente opposto, fatene un altro. A metà fra questi due un altro ancora ed un altro opposto a questo...e così via, finchè non avrete eseguito otto tagli.




Queste saranno le zampe del vostro ragnetto. Ora non resta altro che decorarlo con i pennarelli a tempera acrilica.




Per la scelta dei colori mi sono ispirata a quelli del ragno sottostante.


foto scaricata dal web

Il tappo della bottiglia, che funge da testa del ragno, l'ho colorato di nero.( Ve lo sconsiglio però, il colore sul tappo tende a scrostarsi troppo!)
Gli occhi invece di colorarli, li ho creati con due adesivi, ma voi potete farli come preferite.
Beh, certo che gli occhi del mio ragno assomigliano di più a quelli di una civetta...

Adesso iniziate pure a colorare le zampe. Sbizzarritevi come credete, tanto non è mica un ragno vero!
Le mie, di decorazioni, mi ricordano quelle lucine che ho visto in meridione, per abbellire le piazze di paese in vista delle feste del patrono. Strana associazione, vero?


E adesso...diamogli un pò di movimento, piegando una per volta le zampe del ragno verso l'alto! Per fare ciò, stringete forte fra l'indice ed il pollice, ogni striscia dalla parte della attaccatura.


Infine dovrete sistemare un pò le zampe riportandole nuovamente verso il basso, altrimenti il vostro ragno avrà l'aspetto di un fiore spampanato!

Ed ecco il mio ragno ultimato.


Nella foto qui sotto, ci sono invece alcuni ragni creati da un gruppo di bambini dai 3 ai 6 anni.



E ora come ci si gioca?

Il nostro ragnetto non è certo un poltrone, basta infatti una schiacciatina sulla testa e lui farà un piccolo salto.
Si potranno così organizzare appassionanti "corse di ragni".
I bambini, comunque, che sono dei veri maestri di fantasia, non si sono certo accontentati solamente di un gioco! Ne hanno inventato tanti altri, trasformando il ragnetto di volta in volta nelle cose più disparate:

un razzo, una trottola volante, una maschera antigas,

un cappellino,

un robot alieno



e in tante altre cose ancora, scaturite dalla loro mente scoppiettante.

Il post è finito, se vi è piaciuto preparate un'altra bottiglia, magari colorata....vi servirà!

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Con questo post partecipo alla RACCOLTA DI RICICLO CREATIVO PER BAMBINI edizione 2013 di Mammabook

mercoledì 28 luglio 2010

neanche avessi il giardino...

Alle divagazioni naturalistiche, ormai lo sapete, non resisto!

VITA, MORTE E MIRACOLI DI UN MAGGIOLINO



Maggiolino parte prima: VITA


L'ho trovato in camera a pancia in su che sgambettava disperatamente. Era tanto che non vedevo un maggiolino in casa! Probabilmente da quando abito in questo appartamento senza neanche lo straccio di un terrazzo.

Avendo l'intenzione di rovesciarlo per ridargli poi la libertà, gli ho allungato una matita, ma lui non l'ha afferrata. Troppo scivolosa, evidentemente.

Allora ho pensato, presa alla sprovvista, di porgergli il "prolungamento del reggiseno". Sapete, quei gancetti che servono per allargare la circonferenza dell'indumento in questione, segno evidente che mi si deve essere allargata un pò la circonferenza toracica, ahimè!

"Il prolungamento" è riuscito finalmente a prenderlo, così si è tirato su ed io l'ho appoggiato sul tavolo, ma....



Maggiolino parte seconda: MORTE



....era morto! Sì, proprio morto stecchito, ancora saldamente aggrappato a quel piccolo pezzo di stoffa nera.




Ho provato a muoverlo, a staccarlo dal di lì....niente, proprio nessun segno di vita! Sarebbe stato meglio morire fra i petali di una succulenta rosa, vero maggiolino?



Maggiolino parte terza: MIRACOLI


Poco tempo dopo, però, io intanto me ne stavo sul divano a scrivere queste poche righe, ho sentito un pesante ronzio....certo, non può essere che lui, è resuscitato!


Il maggiolino è volato via, ma dove si sarà cacciato, neanche fosse grande la mia sala! Ah, eccolo lì vivo e vegeto sul pavimento, che cammina tutto arzillo!





Si era finto morto, il furbo! Gli vado vicino, perchè, insomma, voglio proprio buttarlo fuori, ma lui....oh,no, si immobilizza di nuovo!


Ancora questa storia? Mi allontano e lui si riprende, ma stavolta sono proprio decisa, l'afferro con le dita e lo metto fuori, sul davanzale!



E' ancora tutto rattrappito, piano piano distende le zampine sotto al suo elegante abito verde cangiante...


...si stropiccia le antenne, muove con la lentezza di un bradipo, una zampina, poi un'altra....Ma quando si decide a volare via? Intanto vado a fare un riposino...



Maggiolino ultima parte: LA LIBERTA'



Quando mi alzo vado subito a vedere dalla finestra e... lui non c'è più. Ha finalmente riconquistato la libertà!


lunedì 26 luglio 2010

e mò e mò e mò...moplen

Erano gli anni '60 e a "Carosello" trasmettevano questo divertente spot che invitava gli italiani a comprare stoviglie, giocattoli e altre cose ancora, create con un materiale appena scoperto: LA MERAVIGLIOSA PLASTICA!








Chi lo avrebbe immaginato che solo dopo pochi decenni avremmo navigato in fiumi tutt'altro che naturali?






foto scaricata dal blog byoblu

"Inconfondibile"

certo, chi potrebbe mai confondere, ad esempio, un fiore di plastica con uno vero?


"Leggero"

talmente leggero che ha dato vita (la percentuale di plastica è ben l'80%) ad una mostruosa isola galleggiante di 2500mq!

"Resistente"

eh,sì, è così resistente che impiega centinaia di anni a degradarsi e mai completamente!



Questo materiale così "inconfondibile, leggero, resistente" ha provocato un vero disastro ambientale.


E allora che fare?


Sfuggire alla plastificazione è impossibile, tutt'al più possiamo cercare di limitare l'uso della plastica, quando proprio non è indispensabile.



In che modo?


Con piccoli gesti quotidiani. Io, che non sono proprio un modello di virtù ecologiche adotto, quando posso, questi semplici comportamenti :


faccio la raccolta differenziata della plastica



vado a fare la spesa con la mia sporta






riutilizzo più volte la stessa bottiglia




compro spesso alimenti non incellophanati ( e mi sembra che ci guadagni anche il sapore!)





propongo giochi ed attività con bottiglie di plastica, come quelli che vi mostrerò nei prossimi post.




CANTO DELLO SPIRITO DELLA TERRA

Io sono la voce

della Terra.

Tutto ciò che a essa appartiene

è mio,

tutto ciò che essa pensa

è mio,

tutto ciò che essa soffre

è mio,

ed è mio tutto ciò che la circonda.

Così è bene,

così tutto è perfetto.

"canto navajo"

lunedì 19 luglio 2010

strani insetti con le corna

Eravamo nelle prime colline, l'altra sera, a cercare un pò di fresco. Venti minuti di macchina, due gradi in meno guadagnati, piadina e tavoli all'aperto.

Ad un certo punto siamo stati distolti dalla nostra piadipizza, dalle voci di alcune persone: stavano discutendo su quale animale potesse mai essere quello lì, con le corna, fermo su di un albero accanto al chioschetto!

Ci siamo avvicinati incuriositi ed abbiamo fatto conoscenza con un rappresentante della fauna locale, un insetto scuro, lungo qualche centimetro.

Ma. lo ha preso in mano sentenziando che si trattava di un cervo volante, una signora impaurita si è dileguata in fretta, mentre un'altra, a debita distanza, mi ha chiesto, riferendosi a Ma., se per caso fosse un "ettologo".
"Un ettologo?!"- ho pensato-"cos'è, un esperto in etti?". Ho risposto di no, spiegandole che ne conoscevamo il nome, perchè c'era capitato di vederlo in qualche illustrazione. No, non occorreva essere dei gran studiosi di insetti per saperlo...

Il coleottero in questione si presentava pressapoco così. Il disegno non mi è venuto molto bene, ma col caldo anche disegnare mi costa fatica!



Quelle protuberanze, un pò rossastre, che assomigliano a corna di cervo, sono le sue mandibole. Lui se ne serve per combattere con gli altri maschi quando vuole conquistare una femmina o per difendere il suo territorio che spesso non è altro che un albero, come quelli che c'erano in quel viale, vecchi e malati, con una cavità all'interno.

Questi invece sono altri suoi simili, tratti dal libro "Magia della natura"


Carini, vero? Se incontrate un "capricorno", fatemelo sapere!!

venerdì 16 luglio 2010

"era una casa molto carina..."


"Era una casa molto carina
senza soffitta senza cucina..."

La cucina, in miniatura, non manca di certo, ma il soffitto no, quello proprio non c'è, visto che è stata costruita dentro ad una scatola da scarpe! E poi...come ci si potrebbe giocare dentro, altrimenti?
Certo che negli anni si è un pò imbarcata, qualche pezzo si è staccato e la polvere le si è appiccicata addosso. A me però piace lo stesso, forse perchè mi viene in mente quando l'ho costruita assieme al mio primo nipote: lui era ancora un bambino ed io ancora una ragazza.

Anche se oggigiorno in commercio ne esistono di bellissime (perfino coi pannelli solari!), costruirsela da soli è sempre un gioco appassionante, una sfida che stimola creatività, fantasia, capacità di progettare. E poi a quale bambino o bambina non piace giocare al "far finta che" ?

Non chiamiamola quindi "casa delle bambole"!! Potreste scoprire, se avete un maschio ed una femmina, che potrebbe divertirsi di più il fratello che la sorella..

Questi sono alcuni scorci della casa vuota...


...e queste sono alcune scene della casa piena... Piena di cosa?? Ma dei suoi abitanti, naturalmente, simpatici e multirazziali! Certo, forse un pò troppi numerosi per un bilocale...ma si sa, la fantasia non ha confini!



"Guardate che muscoli, volete giocare a braccio di ferro con me?"























"Uno, due...puff puff ..tre, quattro..puff..com'è faticoso tenersi in forma!!"




"Che ne dite se giochiamo a Brivido?"

"Sììì,sììì, evvivaaa!!"


"mmhh..lasciatemi leggere il mio giallo in pace...bbrrr, che paura!"

"Oh, oh, mi si è bucato il lenzuolo!"



"Ohi, povero me, sono tutto frastornato...la prossima volta il giro di ruota lo faccio al luna park, non nel cestello della lavatrice!!"







"Uff, che caldo!! Ho proprio bisogno di rinfrescarmi le zampette nella vasca!"











"Trallallì, trallallà, acqua fresca a volontà


trallallà, trallallì, la mia doccia è questa qui!"
















"mmhh..sì, oggi sono proprio carina..un velo di rossetto rosa shocking, una passata di rimmel e...voilà, eccomi pronta!"

















"Sotto al ponte di baracca, c'è gigin che fa la cacca, la fa dura, dura, dura, il dottore la misura, la misura trentatre a-star-sot-to-toc-ca-a-te."










"Giginoo, mi scappa un bisognino...hai finito?"












"Eeehh...oplà! Verticale su sgabello!"












"Ma, a chi toccava preparare la cena stasera?!...Boohh..."












"Ma quando arrivano gli altri? Gli ippopotami sono dei gran polentoni, le rane sono in giro a saltellare e a gracidare, i fantasmi spariscono sempre, la tartaruga è sotto la doccia, il ragno è là in un angolino e quei coccodrilli poi... va a finire che hanno già mangiato per conto loro!!






"Ehi, io esco!! Vado a fare un giro allo stagno, è una bellissima giornata! Ciao a tuttiii!!!"

domenica 11 luglio 2010

camminata di confine

Domenica. Oggi io e Ma. abbiamo deciso di andare in montagna a fare una passeggiata. Dove? Al confine tra la Romagna e la Toscana.

Alzata non troppo mattiniera, è pur sempre domenica, colazione al bar e poi via in macchina verso la nostra meta.

A Santa Sofia la prima sosta per comprare i panini, fatti "sul posto". Peròòò...fa ancora caldo qui!

Risaliamo in macchina. Tanti tornanti ed il profumo dolcissimo delle ginestre. Che giornata splendida.

Arrivati! L'aria è fresca, la temperatura è ideale per camminare. Siamo al Passo della Calla, il posto da cui parte il "nostro" sentiero. L'intenzione è di farne solo un tratto, sapete ,ormai è mezzogiorno passato ed poi sono fuori allenamento...Ho intenzione però di condividere con voi questa bella passeggiata, quindi mi sono portata dietro la macchina fotografica.
Ecco, voglio scattarne proprio una al cartello segnaletico...oh, noo! C'è la batteria scarica! Come faccio, adesso? Mi viene in mente che nello zaino ho messo un quaderno e una penna ("febbre da blog", ne sapete qualcosa?) e così decido di fare alcuni schizzi al posto delle foto.



Ci avviamo. Anche se il sentiero segue un crinale, è largo, agevole. Qualche salita, non troppo ripida, qualche discesa, un pò di pianura.


Durante il cammino incontriamo diverse persone: a piedi, in bicicletta, a cavallo. Buongiorno, buonasera, salve...che bella questa abitudine montanara di salutarsi quando ci si incrocia. bisognerebbe esportarla anche al mare, vero?


Luci ed ombre giocano tra gli alberi della foresta. Su alcuni tronchi vediamo delle strane escrescenze...osservandole dal basso verso l'alto sembrano quasi dei piccoli dischi volanti.


Sono invece i funghi del legno, freddi, bugnosi e vellutati, che crescono sui tronchi morti.



Per fare questo schizzo ho resistito stoicamente agli assalti delle formiche! Ero finita evidentemente nel loro territorio. Il tempo di schizzare velocemente e poi...via, meglio allontanarsi in fretta!


Da lontano però non si può non dare un'occhiata ai loro giganteschi condomini..



Ma. dice che sono le formiche rufe e che sono utilissime perchè mangiano, l'ha sentito dire, le processionarie, dei bruchi voracissimi che si muovono in fila indiana.


Di nuovo la mia attenzione è catturata dagli alberi. Le loro radici scoperte, verdi di muschio, sembrano lunghe dita di giganti che affondano nel terreno.
Stanchi e affamati, ci fermiamo per una sosta. Guardiamo il panorama, sì, è vero, non siamo arrivati proprio nel punto più alto, Poggio Scali, ma va bene lo stesso!



Dopo la sosta, riprendiamo la strada per il ritorno. Lungo il sentiero osserviamo dei bombi che svolazzano goffamente tra i fiori ed anche degli indaffarati scarabei stercorari, intenti ad appallottolare lo sterco dei cavalli. Ma. li chiama poco elegantemente "rozlamerda", beh, certo il nome dialettale rende bene l'idea!


Mi sono dilungata moltissimo, quindi vi saluto consigliandovi, se vi trovate tra la Romagna e la Toscana, di fare questa bella gita, magari portandovi dietro la macchina fotografica...con la batteria carica!!

martedì 6 luglio 2010

donne "collose"


No, non sto parlando di quelle donne che si attaccano agli altri come colla...in fondo non è così grave...sto parlando delle donnine con la colla che animano i miei collage!


Vi sarete certo resi conto, guardando il mio blog, che mi piace alquanto l'idea del riciclo.




Questa "filosofia" può essere estesa, se volete, perfino alle idee....e vi spiego come.


Nei momenti di stallo creativo, quando nel cervello non frulla niente di nuovo ed originale, ecco che il riciclo può venire in aiuto. Possiamo attingere alle vecchie idee per creare qualcosa di diverso!


Un pò come si rinnova una vecchia maglietta, applicando qua e là qualche pailette.Chi di voi non l'ha mai fatto?

In questo modo qualche anno fa ho voluto recuperare delle donnine da me disegnate diversi anni prima, immaginando una scena, un ambiente in cui potessero trovarsi bene.


E' stata una cosa divertente, che ha rimesso in moto la mia fantasia!



Munita di forbicine...



...carta da lucido...


....cartoncino in vari colori....



....colla, mi sono messa di buona lena e...


...ne sono venuti fuori questi collage, in formato A4, che avete visto scorrere...



.....tra le righe.


Aggiornamento del 7 agosto 2012

Con questo vecchissimo post, pubblicato i primi mesi di blog, partecipo al Linky Party by Topogina " It's a Sticky Post" che sarebbe a dire un post appiccicoso...e le mie donnine sono veramente tanto collose!

Una cosa che vorrei aggiungere riguardo ai lavori presentati riguarda il tipo di colla che ho utilizzato: la colla è quella a stick che, secondo me, per il collage è l'ideale.


C'e' Crisi!