mercoledì 29 giugno 2011

un pò di giardinaggio

Domenica sono andata al mare con Ma. qui dalle nostre parti e la macchina l'abbiamo parcheggiata alquanto lontana dalla spiaggia. Quando siamo tornati a recuperarla, abbiamo percorso a piedi diverse vie e viuzze fiancheggiando campi incolti e giardinetti. A un certo punto Ma. è stato attirato da una pianta con i fiori grandi, penduli e ancora chiusi che sul  fusto presentava come delle palline nere, somiglianti quasi a dei gusci di lumachine. Lui, che in confronto al mio ha un pollice verdissimo, mi ha detto che aveva scoperto che quelle palline erano dei bulbilli e che se li si piantava, sarebbero nati i fiori, nel "breve" arco di tempo di due anni. Di che pianta si trattava? Di gigli, mi ha risposto.
Così di quelle palline ne abbiamo staccate tre, me le sono messe in tasca...



...e arrivati a casa le abbiamo piantate.


Il vaso l'ho portato il giorno dopo nel terrazzo dei miei, perchè dubitavo che nel mio bilocale questi bulbi potessero aver voglia di germogliare. Un terrazzo è certo una dimora più idonea. Ora non resta che aspettare.


Dietro al tavolo dove ho sistemato il mio vasino, potete vedere una pianta che si è già allungata per tutto il piano. A me fa pensare a quella di "Jack e il fagiolo magico", che in un batter d'occhio era cresciuta a dismisura! Qualcuno sa dirmi per caso di cosa si tratta? E' venuta su da sola, forse da un semino di melone o di cocomero? Chissà, il mistero si svelerà caso mai volesse fare qualche frutto...magari se mi ci arrampico trovo pure la gallina dalle uova d'oro...


Già che ci sono vi faccio vedere anche i "miei" pomodorini. Tre piante che ho comprato al mercato coperto: due di pachini ed una di perini. Sì, lo so che è davvero un orto mignon, però vedere crescere una pianta, osservarne i frutti che maturano è una esperienza a cui non dovrebbe rinunciare  neanche chi vive come me in città.


I pomodori stanno iniziando a prendere un bel colore. Io li sto curando con amore,  li innaffio ogni giorno e seguo con interesse i loro progressi, però non ci parlo, quello no.


Cosa dite, quando il raccolto sarà pronto ci scapperà almeno una spaghettata pomodoro e basilico?


Prossimamente vi parlerò ancora di verde, più precisamente di fiori, anzi...di un prato fiorito. E se vi dicessi che si trova nella mia cucina ci credereste?

sabato 25 giugno 2011

un venerdì sulla costa marchigiana

Ieri si festeggiava il patrono della mia città: luna park sotto casa, una moltitudine di bancarelle per tutto il centro, ovunque il profumo invitante di croccante e mandorle caramellate e quello intenso della lavanda. Proprio in questa occasione, l'anno scorso, vi avevo mostrato come faccio a fare i "fusi" profumati. Non di quelli con i nastri intrecciati, ma il tipo più semplice. Se vi interessa andate a dare un'occhiata qui.

Poichè i festeggiamenti vengono protratti fino a domenica, un giorno si poteva pur saltare, così sono andata assieme a Ma. a vedere altri lidi, un pò più lontani dei nostri soliti:  un tratto della costa marchigiana, tra Gabicce e Pesaro.
La prima tappa l'abbiamo fatta alla baia Vallugola, un porticciolo posto all'interno del Parco naturale del Monte San Bartolo. Questo luogo ci era stato consigliato da amici, ma a noi purtroppo ha fatto una gran brutta impressione, c'è sembrato davvero che qui l'intervento umano abbia avuto la mano troppo pesante. Il promontorio che si affacciava sulla baia era allietato da un'amena costruzione, probabilmente un albergo. Chiaramente le virgolette sono sottintese...


A basso invece, proprio quasi sulla battigia, c'erano alcuni ristorantini di pesce, ma il fetore indescrivibile proveniente da alcuni contenitori per l'immondizia, non ti faceva desiderare di essere seduto a quei tavoli.  Lungo tutta la spiaggia attrezzata, le alghe portate dal mare  formavano uno spesso strato nauseabondo. Insomma c'erano tutti gli ingredienti per meditare la fuga!

Riprendendo la macchina e proseguendo di poco la strada, arriviamo in un'altra località anch'essa facente parte del Parco. Appena scendo vengo stesa anche qui da un caldo afoso, soffocante, e di sicuro non avrei potuto resistere ad un altro scempio della natura come quello appena lasciato alle nostre spalle.
Per fortuna, questa tappa si preannuncia subito alquanto più interessante della precedente. C'è un borgo medioevale che è un gioiellino: si chiama Fiorenzuola di Focara.




Nonostante il clima caldo-umido che rende probabilmente la vegetazione di questi luoghi molto rigogliosa, ma sul mio fisico ha un effetto deleterio, decidiamo di andare a vedere la spiaggia sotto al paese, molto sotto! Tanto, male che vada, al ritorno potremmo prendere la navetta che fa l'ultima corsa all'una.
Ci aspetta un chilometro circa di discesa. Il tratto iniziale del percorso è agevole e molto ben tenuto, come del resto il paesino.


Intravediamo laggiù in lontananza la spiaggia sovrastata dalla falesia.




Finchè si va in discesa è dolce la vita ed arrivare alla spiaggia è stato quasi un gioco...e là mi è piaciuto: poca gente e niente ombrelloni, solo qualche tenda rimediata con teli da spiaggia e tronchi sbiancati dal mare. Noi però che di teli in più non ne avevamo, abbiamo dovuto cercare una tregua dal sole cocente tra un cartello ed un moscone.


La navetta dell'una è partita, ma abbiamo deciso di perderla e di fermarci ancora in spiaggia, si stava così bene! Un bagno e poi lì, abbioccati all'ombra a fare le parole crociate. Dopo la mia seconda merendina energetica ero finalmente pronta per affrontare le fatiche della risalita.



Sul cammino, il curioso cartello vicino ad un ponticello, dedicato ad un agile professore....


..ma io, che altrettanto agile non sono, il salto non l'ho fatto, facevo fatica perfino a trascinare i piedi...


Finalmente in cima, quasi arrivati....ci si può rilassare su una panchina strategicamente sistemata lì ed ammirare il paesaggio.


E poi subito dopo andare a bere qualcosa in un bar del paese, perchè un giorno di mare non so a voi, ma a me fa sentire come un limone spremuto. Prima di risalire in macchina fotografo questa foglia e mi ci immedesimo...E' vero, la fiacchite acuta mi ha perseguitato tutto il giorno, ma spero ugualmente di aver fatto nascere in voi il desiderio di visitare questi posti, io ve li consiglio, ma vi dico anche che dei consigli non bisogna mai fidarsi ciecamente...


giovedì 23 giugno 2011

una fortuna inaspettata

L'ho scritto anche a Carla, quando con grandissimo piacere ho visto che ero fra le vincitrici del suo gioco. Sì, avevo detto che non avrei più partecipato a giochi a premi, ma in questo caso sono stata estratta, abbinata ad un numero del lotto,  fra i followers che si erano iscritti al suo blog, anzi a uno dei suoi blog. Infatti Carla, e lo dico nel caso qualcuno ancora non la conoscesse, si divide, senza dimezzare però l'entusiasmo, tra la sua passione per l'arte in veste di creatrice e quella che la vede promotrice di altri artisti. E tutto questo le riesce assai bene. Andate a vedere il suo "La vostra arte di Carla Colombo" .
Tornando al discorso di prima, si vede che a volte le cose succedono quando meno te le aspetti. Finchè ho partecipato ai vari candy di vincite neppure l'ombra, ora invece sono una delle due vincitrici, guarda caso entrambe romagnole!
Il premio è arrivato qualche giorno fa e mi scuso con Carla se lo posto ora. Ve lo mostro con grande piacere anche se la qualità della foto non le rende merito.

"Costellazioni" di Carla Colombo
E' bellissima vero? Nello spazio di una cartolina si concentra l'universo....le costellazioni interpretate da lei diventano un'esperienza visiva e tattile. Il colore viola sfuma nel bianco o viceversa ed è illuminato da gocce dorate.
Avevo già espresso il mio apprezzamento per questa forma d'arte in questo post, in occasione della prima "mail-art" ricevuta da Carla. Ora ne ho due...cosa desiderare di più? Una terza, come mi augura Carla che ringrazio infinitamente...

martedì 21 giugno 2011

l'uccellino dentro al cuore

L'uccellino dentro al cuore
non fa "cip" ma è un amore! 


Fa sempre un pò tristezza vedere un uccellino in gabbia, mentre questo qui, libero e felice dentro la sua cornice a cuore, allieterà un angolino della vostra casa con festosa allegria e non si sa mai che un giorno non inizi anche a cinguettare...



L'UCCELLINO DENTRO AL CUORE

Occorrente:

un foglio A4 bianco per stampare il modello
cartoncino colorato in due colori intonati tra loro: per il cuore circa cm. 19,5 x19,5 e per l'uccellino circa cm.9,5 x 12
un foglio di carta colorata (io ho usato quella da regalo a fantasia) di cm. 12 x 12
un pennarello o piccoli ritagli di carta in colore contrastante per fare gli occhi
un foglio A4 di carta da lucido
una matita
scotch di carta
colla
forbici
un taglierino
un ago e un filo resistente

L'alternativa riciclosa: al posto del cartoncino potreste utilizzare del cartone recuperato da scatole (es. cereali, pasta...) dipinto con le tempere, fotocopie usate da un lato per stampare il modello e carta da regalo riciclata per le ali.

N.B.  Il modello, una volta stampato, potrebbe risultare leggermente più piccolo rispetto all'originale per cui forse dovrete ridurre di mezzo centimetro anche il foglio per fare le ali.  

Come si fa:

* Stampate questo foglio con le sagome.
* Tenendo la carta da lucido fissata sulla stampa con qualche pezzetto di scotch di carta, ripassate tutte le linee. Non badate al fatto che io ho usato due fogli, uno vi basterà.


* Rovesciate il foglio trasparente e fermandolo con lo scotch sul cartoncino più grande, ripassate ancora una volta i contorni, interni ed esterni, del cuore.
 Stesso procedimento anche per la sagoma dell'uccellino da riportare stavolta sul cartoncino più piccolo. In questo modo avrete trasferito entrambi i disegni.
* Ritagliate le due forme, ricordandovi di praticare col taglierino anche la fessura che vedete evidenziata dai puntini: servirà per farvi passare le ali.
Quando ho scattato la foto non l'avevo ancora eseguita.


* Ora piegate il foglio quadrato a fisarmonica, eseguendo delle piegoline regolari lungo tutta la lunghezza.



* Inserite il foglio, tenuto ben stretto e chiuso tra le dita, attraverso l'apertura, facendolo entrare per metà.
*Allargatelo e facendo combaciare i due lembi del foglio pieghettato, incollateli come per fare un ventaglio.
* Ritagliate due occhi da un avanzo di carta colorata e fissateli con la colla ai lati della testa oppure disegnateli col pennarello.


* Con l'aiuto dell'ago e del filo, che fermerete con un nodino al centro del ventaglio e farete successivamente passare dalla cornice,  sospendete l'uccellino all'interno del cuore  in modo che sia libero di girare su se stesso. All'esterno della cornice prolungate il filo verso l'alto e formate un anello in modo da poterlo appendere.


Facile e carino, vero? Un'attività da proporre anche ai bambini che abbiano comunque già raggiunto una discreta abilità a ritagliare e piegare la carta. La spiegazione di questo amoroso e primav...emh, mi correggo, estivo lavoretto l'ho trovata nel libro già più volte citato  "100 e 100 lavoretti per bambini"edizioni San Paolo.


Io ne ho realizzato solo uno, che per rallegrare il mio "nido" basta e avanza, ma se volete vederne uno stormo, coloratissimo, fate un volo qui nel blog di Pia,  che ha avuto tra l'altro un' idea originale: i suoi uccellini di carta sono davvero deliziosi e in più...

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Con questo post partecipo alla RACCOLTA DI RICICLO CREATIVO PER BAMBINI  di
 Mammabook.

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Linky Party 2014

domenica 19 giugno 2011

il gatto si morde la coda, si morde la coda il gatto

"Aspettami, arrivo...ma dov'è che lo fanno questo spettacolo, fratellino?"
" Mi hanno detto in Piazza della coperta, al teatro Gabbietta."
"Ah, e come si intitola?"
"Mmmh...se non ricordo male: Il gatto si morde la coda."


Arrivati al teatro Gabbietta ...

"Ehi, ma non sarà mica questo qui l'attorgatto Macchietta...siamo messi male se già sonnecchia prima di esibirsi!"


Lo spettacolo

"Eh, già si morde proprio la coda...il gat-to"
"...ma non sa che la coda è su-a!"


"Daii..è divertente però, non credi?"
"Sì, però gira e rigira...dopo un pò annoia."


"Aspetta che ti pulisco il pelo..."
"Beh, mi sembra proprio che lo spettacolo sia finito, pare che l'attorgatto non abbia più intenzione di mordersi la coda."


"Ah sì, allora vieni che torniamo a casa!"

P.s. Il titolo dello spettacolino felino mi è stato suggerito da una vecchia canzone di G.Gaber  ripescata tra i miei ricordi, dal di lì anche le parole sillabate, e i gattini protagonisti delle scenette sono i figli del famoso gatto buongustaio...o forse era una gatta?

giovedì 16 giugno 2011

un compagno zodiacale dalle lunghe corna

Circa una quindicina di giorni fa nel giardino di una scuola una bambina dicendomi "Vieni a vedere!" mi ha preso per mano e mi ha trascinato di corsa a vedere qualcosa...Là in basso, al confine tra il  muro esterno dell'edificio e lo scivolo in cemento, c'era "lui". Probabilmente la bambina aveva dedotto, da alcuni miei comportamenti precedenti, che non sarei balzata indietro inorridita, urlando come una forsennata, ma anzi  avrei mostrato interesse e così infatti è stato.
Perchè davanti ai miei occhi si presentava un meraviglioso capricorno!
disegno con penne e pennarelli su cartoncino
Lo scorso anno, in luglio, qualcuno forse se lo ricorderà, avevo parlato in questo post, di un altro esemplare cornuto, il cervo volante, e  mi auguravo, tra me e me, di incontrare anche questo suo compagno di merende legnose di cui avevo potuto ammirare l'immagine sul mio libro " Magia della natura".

   
Ed ecco che nella maniera più casuale era scoccato finalmente il momento...
Volete sapere allora cos'ho fatto? L'ho raccolto con un pezzo di carta (e se l'avessi fatto addirittura  con le mani  mi  sarei conquistata un alone da supereroina) e l'ho messo dentro a una vaschetta aperta per poterlo osservare più da vicino e mostrarlo agli altri. Sì, certo qualcuno si è avvicinato, l'ha guardato, ha fatto qualche commento, ma alla fine ne son convinta la più "presa" ero certamente io!
Anche stavolta non avevo ahimè la macchina fotografica dietro, quindi niente foto. Solo il mio disegno e la pagina qui sopra vi potranno dare un'idea di come sia fatto questo grande coleottero.

A me è sembrato bello, bellissimo anche con una corna spezzata, che è un'antenna a dir il vero. L'altra, lunghissima ed elegante, si protraeva formando un grande arco. Il corpo era piuttosto snello ed appena sotto la testa presentava un breve tratto che assomigliava quasi ad una fascetta anche se nel disegno appare più tondeggiante. Le zampe erano molto lunghe e le elitre robuste, ma non se ne è servito per volare via: è rimasto dentro al contenitore finchè non l'ho posato su un albero. E poi il colore, strano come un colore marrone scuro abbia potuto colpirmi tanto. Era il colore di una vecchia chiave arrugginita o, se volete più romanticamente, quello dell'armatura di un valoroso cavaliere,  invecchiata dal tempo e dalle battaglie. 

A casa, Ma. mi ha raccontato che lui si ricordava di un insetto, il "cerambice", con lo stesso aspetto, ma di un bel colore iridescente, simile a quello delle cetonie, e in più ...profumava! No, io ne ero sicura, il mio capricorno non emetteva alcun odore, altrimenti il mio olfatto lo avrebbe sicuramente rilevato...Facendo una ricerca su internet, ho scoperto poi che tra i Cerambicidi ne esistono  in effetti anche di  metallizzati con un forte odore muschiato ed una volta, pensate un pò, li imprigionavano addirittura nelle tabacchiere per aromatizzare il tabacco!

L'incontro con insetti mai visti primi per me è sempre emozionante ed intendo emozione positiva, non una sensazione di disgusto, cosa che certo provo anch'io alla vista di uno scarafaggio. E per voi? Forse non condividete il mio stesso entusiasmo per il numeroso popolo alato a sei zampe....ma chi può vantarsi di aver conosciuto un cornuto compagno dello zodiaco?

martedì 14 giugno 2011

copiata, mangiata e approvata....

Due, forse tre, sabati fa avevo un urgente bisogno di una ricetta per una cena fra amici, una cosa veloce da cucinare, pronta per essere portata via già dal pomeriggio. Di ricette "consolidate" nel mio quaderno ne avevo molte, ma quando mi prende la voglia di sperimentare, di solito malsanamente correlata ad occasioni conviviali, devo assecondarla....
 Sono così andata nel blog di Eli, dove avevo addocchiato una bella ricetta che mi attirava, mi attirava proprio. Era una quiche, la quiche lorraine, una torta che da qualche parte  in giro avevo già assaggiato. Sì, deciso per quella, l'ho copiata, ho ringraziato Eli e sono andata a comprare la pasta brisè al supermercato.

Prepararla mi ha dato molta soddisfazione, perchè in tempi brevi e con poco impegno sono riuscita a fare una ricettina raffinata, perfino francese, già quel nome suonava come una canzone...La pasta brisè era la prima volta che l'usavo: che invenzione, non ho dovuto neanche stenderla! Ho solo tagliato via la parte eccedente con cui ho pensato di fare dei simil salatini,  utilizzando delle formine.  Li ho poi cosparsi con semi di sesamo tostato e li ho cotti in forno...carini ed anche buoni, ci (a me e a Ma.) sono piaciuti  ed erano così pochi che alla cena non ci sono arrivati.

Ma tornando alla quiche, non sto a spiegarvi come l'ho fatta, perchè già vi ho mandato a casa di Eli non solo per il tè, ma anche per la ricetta.
Ecco come si presentava la mia torta appena tolta dal forno, un pò gonfia, vero? Subito dopo però è scesa  riacquistando il normale aspetto di torta salata. Bella, mi era venuta proprio bene!


Nel pomeriggio l'ho portata alla mia amica di collina e l'ho lasciata appoggiata sul piano della sua cucina, accanto ad altre cose cucinate da lei o portate dagli amici. Lasciandola lì, scoperta, ho avuto un sentore, ma non ci ho fatto caso (malissimo:  i miei sentori, anche se non arrivano a livello della coscienza, vanno sempre ascoltati) e sono uscita in giardino dove ho trascorso piacevolmente in compagnia un pomeriggio all'aperto.
All'ora di cena vado per prendere la quiche per portarla in tavola e...non ci potevo credere, ho sgranato due occhi così: da una parte era tutta scrostata!!
La mia amica mi dice che sicuramente è stato il gatto...Ci sono rimasta malissimo: la mia bella torta salata francese  riuscita bene al primo tentativo! Beh, per farla breve è stata tagliata via  la parte mangiucchiata ed il resto è stato servito a tavola...
Io ne ho assaggiato solo un pezzettino e l'ho trovata buona, eppure non son riuscita a gustarmela come avrei voluto, potete immaginarvi il perchè!
L'amica di collina durante la cena ha precisato che il suo gatto è un buongustaio, le cose cattive lui le assaggia, ma poi le lascia lì, non le mangia mica e invece la mia torta gli è piaciuta, eccome...
...ma ai gatti di collina non dovrebbe piacere il pesce come a tutti gli altri?

lunedì 13 giugno 2011

"lovely" come un blog, "grazioso" come un gioco

Certo che questo è un periodo blogghistico ricco di sorprese, regali, premi. Di quest'ultimi in circolazione ce ne sono  sempre di nuovi e sono ben felice di aver ricevuto questa delicata tazzina piena di roselline, il "One Lovely Blog Award".


Il premio mi è assegnato da Paola, una simpatica amica blogger che ho conosciuto alla festa di Bologna e che ringrazio tanto. Essendo una conoscenza recente non ho potuto ancora esplorare bene "Il mondo di Paola", ma la prima impressione è che il suo artistico blog sia arioso e luminoso come la sua meravigliosa isola. Val la pena farci un giro, vero?

E a questo punto arriva il bello: 10 blog a cui passarlo a mia volta...come  faccio spesso, mi tolgo però dall'impaccio donandolo a tutti i  "Lovely blog" che vorranno prelevarlo!
Dovrei poi dire 7 cose che mi caratterizzano. Stavolta ho voluto divertirmi un pò con le parole, deviando dal regolamento e ne ho anche scritta una in più.  Le cose che ho elencato non riguardano proprio me, bensì il mio blog  "lovely" cioè  "grazioso". Andrà bene lo stesso? E visto che si tratta di un gioco non potete certo aspettarvi qualcosa di serio...

G ustosamente giocoso
R iciclosamente raccattatore
A ccidentalmente ardito
Z uccosamente zelante
I rremidiabilmente ingenuo 
O ccasionalmente ostico
S ubliminalmente soporifero
O lfattivamente originale

mercoledì 8 giugno 2011

scatole

Mi son sempre piaciute le scatole, una volta avevo anche una piccola collezione di scatoline di vario tipo, dalla ceramica alla cartapesta, dal metallo al legno...Quelle però che voglio mostrarvi oggi sono alcune scatole di carta realizzate con la tecnica degli origami. Possono servire per contenere un regalino, cianfrusaglie varie, dolciumi o stuzzichini a seconda del tipo e delle dimensioni con cui le realizzerete.
Ho pensato, per quanto mi è stato possibile, di mettere un riferimento per ogni modello (link o libro) in modo che se lo desiderate potrete costruirle anche voi. Sono origami piuttosto semplici e sono sicura ne troverete qualcuno che fa al caso vostro anche se siete alle prime armi con questa tecnica.

SCATOLE ORIGAMI


SCATOLA RETTANGOLARE

Ecco la scatola più semplice che ci sia: è un pò leggera, ma realizzata in cartoncino risulterà più resistente. Una delle poche scatole origami che conosca che venga costruita partendo da un foglio rettangolare...e poi è semplice, ma semplice... 
Se volete realizzarla, potete andare a vedere qui, nel sito "Origami-fun"












SCATOLA SPAGNOLA

E' una scatola molto carina, quella pieghettatura sui bordi la rende particolare. Il procedimento, nelle prime fasi, ricorda quello dell'origami "inferno-paradiso", un gioco di carta che conoscerete tutti.
L'ho realizzata seguendo il procedimento di una fotocopia tratta da chissà quale libro...


















SCATOLA QUADRATA
Questa, che si può realizzare completa anche di coperchio, è la scatolina che vi ha insegnato Maria nel "Guest post", vi ricordate? E' forse una delle scatole origami più conosciute qui da noi. E' bella perchè si può anche chiudere col coperchio in modo da contenere un regalino....cosa che ho fatto anch'io qui.





SCATOLA A STELLA
La scatola a stella è l'ideale, dato la sua forma molto decorativa, anche per essere utilizzata sulla tavola imbandita per le feste: dentro ci si possono mettere caramelle, confetti ecc... 
Potrete  realizzarla seguendo le spiegazioni del sito "Origami club" in questa pagina.




SCATOLA GIAPPONESE

Anche questo progetto viene realizzato a partire da un foglio rettangolare. E' una scatola  "dondolante" anche se dalla foto non si nota. E' molto adatta, costruita in dimensioni più grandi, come ciotola.
Questo progetto l'ho trovato in uno dei miei libri: "Guida completa agli origami" di Ashley Wood






SCATOLA DI FUSE

Questa invece è realizzata con quattro moduli uguali e si può giocare con colori e fantasie. La cosa più difficoltosa per me è stato trovare il giusto incastro tra i quattro pezzi, un vero rompicapo, nonostante avessi sotto le spiegazioni illustrate. Per stavolta mi sono fatta aiutare, ma vedrete che ci prenderò la mano, anche perchè mi piace molto.
Io ho seguito il procedimento nel libro che ho citato sopra, il mio ultimo acquisto in fatto di origami.
























Cosa dite, ce n'è qualcuna che vi piace? Allora potete andare ai link che vi ho suggerito e mettervi all'opera. BUON DIVERTIMENTO !