lunedì 30 aprile 2012

magia coi fiammiferi: provare per credere!

Oggi voglio farvi vedere un giochino, una di quelle semplici "magie" che stupiscono sempre...e non solo i bambini!

MAGIA COI FIAMMIFERI

Per diventare anche voi maghi per un giorno, vi serviranno solo 5 fiammiferi (di quelli in legno, tipo svedesi) ed una bella gocciolona d'acqua.


Il gioco può avere inizio...piegate a metà ad uno ad uno, delicatamente, i vostri fiammiferi. Attenzione a non spezzarli!


A questo punto sistemateli, accostati a raggiera, sul tavolo, in questa maniera. Vedete? Formano come cinque doppie punte.


Proprio al centro della figura, versate, aiutandovi con un cucchiaino, alcune gocce d'acqua.
(Scusate la foto orribile, ma scrivere utilizzando il tappetino tattile  non è per niente semplice).



E adesso...abracadabra...gustatevi in silenzio questa magia stellare.


Allora, che ne dite? Vi è piaciuta "la nascita di una stella" in diretta? Spero di sì, magari vi viene anche voglia di riproporre a vostra volta questo giochetto e di calarvi nelle vesti di un, o una, illusionista...Potrebbe essere anche un modo divertente per spiegare un pò di fisica ai vostri bambini, ma non contate però su di me per le delucidazioni!

Questo piccolo esperimento me lo ha mostrato Ma. pochi giorni fa: era un gioco che lui faceva da bambino e che aveva poi del tutto dimenticato. Sapete come gli è allora improvvisamente balzato in testa? Vedendo queste strisce piegate che avevo posato sul tavolo. 


Che strumento misterioso e meraviglioso è il nostro cervello... 

venerdì 27 aprile 2012

una normale domenica al mare con filastrocca finale

E' vero, vi avevo detto che vi avrei raccontato dove ho trascorso la Pasquetta, ma ormai quella giornata mi sembra già lontana e dato che il post era ancora da preparare, ho pensato di farvi vedere invece qualche foto scattata domenica scorsa. Niente posti esotici, sapete, nessun'altra puntatina a qualche regione "straniera" come avevo fatto il Lunedì dell'Angelo, ma il mare più a portata di mano: Cesenatico. Una domenica normale,  come tante, ma la prima che inaugura la bella stagione, infatti l'aria tiepida ed il sole che spesso si affacciava tra le nuvole, invogliava a muoversi in direzione della costa....e così l'appuntamento con gli alberi fioriti in collina è saltato un'altra volta.

Una volta là, il nostro giro a piedi è iniziato, come da classico tour domenicale, nel più banale dei modi: camminata sul molo. Una breve passeggiata che a me non alletta in modo particolare, mentre per Ma. sembra irrinunciabile. Evidentemente gli indigeni del luogo, e lui lo è,  subiscono maggiormente il fascino di quell'immissione nel mare aperto: scorrerà nelle loro vene il sangue di avventurosi naviganti?



Abbiamo poi deviato per la spiaggia, dove la mia macchina fotografica è stata subito catturata dallo sventolio della bandiera rossa, unica macchia di colore in un paesaggio marino che non presenta una grande varietà di forme: del resto siamo sulla bassa e sabbiosa costa romagnola, mica nella dirimpettaia Croazia!


Ad interrompere l'uniformità, ecco però il grattacielo svettante all'orizzonte: con i suoi 118 metri, è tuttora una delle strutture in cemento più alte d'Italia. Ed è certamente anche un pò una stella polare per tutti noi...chi, tra quelli della zona, non ha mai detto: "Ci vediamo all'ora x al grattacielo"?
Ultimamente questo enorme condominio di 35 piani è stato ristrutturato, perchè presentava qualche segno di cedimento...essendo, io e lui, praticamente coetanei...cosa dite? Non avrò bisogno di una ristrutturazione pure io?



La foto con bandiera "pericolo in mare" l'avete vista sopra, quella del grattacielo pure...ed ora eccovi un non del tutto riuscito mix. Peccato per la riuscita così così...sicuramente una fotografa "seria" ne avrebbe tirato fuori uno scatto più interessante.




I bagni come vedete si stanno già attrezzando per accogliere i primi clienti, quelli che appena c'è un barlume di sole si precipitano in spiaggia ...in questi ultimi anni per permetter loro di abbronzarsi anche nelle giornate freddine e ventose, i bagnini si sono inventati questa sorta di box di gruppo che assomiglia ad una zanzariera.


Tornati poi verso il viale principale, attraversiamo la strada e proseguiamo dritti. Dopo aver oltrepassato il ponte mobile sulla vena Mazzarini


sgambettiamo ancora per pochi metri fino ad addentrarci nella parte storica della città. Qui ci inoltriamo in delle belle stradine interne che ci conducono alla Piazzetta delle Conserve.


Un tempo, prima dell'avvento del frigorifero, il pesce veniva conservato  dentro questi pozzi riempiti con ghiaccio e neve compressa. Queste ghiacciaie, le conserve, rimasero attive fino agli anni '30. Delle venti esistenti, ne sono state recuperate tre.  


 Lasciandoci alle spalle questa zona denominata una volta "villaggio abissino", come si legge in una targa, dopo alcune svolte in viuzze non troppo invase dalla folla domenicale,


eccoci davanti ad una delle tante gelaterie...sì, ma questa è bio. Una sosta per gustare un gelato e poi


riprendiamo il cammino verso il Porto canale: realizzato nel '500  su progetto del grande Leonardo da Vinci, ospita in un tratto il Museo della Marineria. Vi ricorderete forse di avere già visto in questo post una foto che avevo scattato, la sera di Capodanno, proprio a queste caratteristiche imbarcazioni storiche.



Se siamo arrivati fin quaggiù è anche perchè volevo dare un'occhiata ad un mercatino allestito per non so quale occasione. Sarà il caldo, ma dopo alcune bancarelle e l'acquisto di un paio di robuste forbicione, sono già stanca...No, non ho più la stoffa per curiosare a lungo tra i banchetti...sarà l'età o  il gherbino che col suo alito caldo mi prosciuga le energie?


Meglio riprendere la via del ritorno ripercorrendo il Porto canale. In questo tratto sono ormeggiate le barche dei pescatori dei giorni nostri, come la "vongolara" che vedete in foto. Ma. mi racconta che una volta la raccolta delle vongole veniva effettuata con una specie di rastrello che il pescatore, stando immerso in acqua fino alla cintola, legava alla vita. Questo attrezzo artigianale, a causa del movimento ondeggiante che faceva il pescatore camminando all'indietro,  veniva curiosamente detto smenaculo.


Tornati infine alla macchina, ci immettiamo sul lungomare e scattiamo ancora una foto al grattacielo incorniciato dai pini. Ci avviamo poi verso casa, ma prima di arrivarci...


 ... per strada ci aspettano un bel pò di code, ma si sa che quando inizia il bel tempo tutti si riversano al mare!


Il gherbino intanto ha già mietuto una vittima: Ma., alla guida, comincia infatti a dare i numeri (o meglio le lettere...) inventandosi uno scioglilingua sulla fiacca ed io gli do pure una mano trovandone le varianti con le vocali....La prossima volta sarà forse più salutare andare a cercare il fresco in collina...tanto Ziznatic non scappa mica!

mercoledì 18 aprile 2012

da tristi verdure sfruttate ad "allegre" polpette disintossicanti

Da quando ho scoperto, il suggerimento è venuto da una mia zia, che il brodo vegetale si poteva anche trasformare in pratici cubetti, mettendolo nella vaschetta del ghiaccio, lo faccio davvero volentieri. Così posso tenerlo in un sacchetto nel freezer e servirmene all'occorrenza.


Ma le verdure...eh sì, le verdure utilizzate per il brodo, dopo uno sfuttamento di due ore e mezzo, sono veramente tristi da mangiare così!

Non ho mai saputo bene cosa farmene se non buttarle nel bidone accompagnate da un certo senso di colpa, l'altra sera però mi è venuta un'idea...trasformarle in polpettine! In fondo sono o non sono la maga delle polpette?
Ho scrutato allora nella mia dispensa alla ricerca del sacchetto di miglio (avevo pensato di sperimentare una versione alternativa alle solite crocchette con gli spinaci), ma non l'ho trovato, finito chissà quando. In compenso ne ho scovato uno d'orzo e, rassicurata da un veloce giro sul web che le polpette si potevano fare anche con quel tipo di cereale, mi ci sono messa subito dietro con entusiasmo.

Ne ho lavato un pò sotto l'acqua corrente


e l'ho messo a cuocere in una pentola con acqua pari a tre volte il suo volume.  Quando l'acqua ha iniziato a bollire l'ho salata leggermente.


Mentre l'orzo cuoceva, ho passato le verdure nello schiacciapatate, quello che si usa anche per fare i passatelli.


Ero lì, intenta a fare serpentelli di carote, patate e sedano quando l'occhio mi cade sulla meringa solitaria, quella che avevo lasciato premurosamente lì per Ma. (le sue sorelle meringate erano state "bruciate" in fretta).  Bella era bella, buona anche, candida pure e con quel cuore tenero proprio come piace a me...il brutto era che era anche l'ultima!


Mmhh...ho scacciato con decisione il malvagio pensiero che mi si era affacciato alla mente e sono tornata a concentrarmi sulle mie polpette salutiste. L'orzo intanto si era cotto quindi l'ho unito alle verdure.


Mi è venuta poi l'idea di insaporire il tutto con un pò di olive nere tritate, ma non avevo neppure quelle, così ho ripiegato sul prezzemolo,  tutta un'altra cosa in quanto a gusto, ma per fortuna quello lì sta bene un pò dappertutto.



Ho mescolato bene l'impasto e mi sono messa a preparare l'impanatura. Ho versato metà farina e metà pangrattato: mai provato prima, ma gironzolando fra le ricette on line, avevo scoperto questo particolare "duo" e mi era sembrato un buon accoppiamento.


Ho iniziato così la mia operazione preferita, quella che mi fa regolarmente regredire all'infanzia, quando come tutti i bambini amavo manipolare le cose morbide tipo la sabbia bagnata oppure il pongo, ma anche quel pò di impasto che mi dava mia mamma per giocare quando lei faceva la piadina.
Ho fatto le mie polpettine, le ho rivoltate nel miscuglio che avevo preparato


e le ho disposte in un piatto. Le ho poi schiacciate leggermente, mentre di solito le faccio tonde.



La meringa era ancora lì, voluttuosamente solitaria...in fondo che senso aveva lasciargliene solo una? L'avessero fatto a me l'avrei considerata quasi una crudeltà...



Ma scacciando nuovamente il famelico tormento, sono tornata ancora una volta a occuparmi delle polpette...che infine ho messo nel freezer, perchè fa sempre comodo avere qualcosa di pronto.
L'assaggio però dovevo assolutamente farlo...e se fossero risultate non commestibili? Così dopo averne cotte alcune in padella con un filo d'olio, mi sono apprestata a giudicare spassionatamente le mie allegre crocchette, accompagnate da un panino di quelli coi semi di papavero che mi piace tanto. 




Beh...la prova l'ho effettuata senza panino, come potete immaginare...

  
Ed ora cosa dire?  Già...cosa dire? Dunque, la prima impressione è stata quella di una zuppa d'orzo, di quelle un pò insapori, racchiusa in un involucro croccantino. Non cattivissime insomma, ma neanche buonissime. Sono sicura che con le olive e magari qualcosa per "legarle" ci avrebbero guadagnato. 
In ogni modo visto che ci ho fatto un post, per motivare la mia proposta culinaria devo pur trovarci almeno ...mmhh, facciamo sette punti a favore.

E così vi dico che questa ricetta...
1) è un modo per riutilizzare le verdure sfruttate
2) fare le polpette  è rilassante, si ritorna bambini...
3) è una maniera, per me piuttosto nuova, di utilizzare l'orzo in alternativa alla zuppa trentina
4) servono ben pochi ingredienti
5) sono leggere, senza grassi se non l'olio per cuocerle
6) a rincarare la dose vi dico anche che l'orzo ha un sacco di proprietà: è antinfiammatorio, energetico, rimineralizzante per le ossa, contribuisce a ridurre il rischio di cancro e cardiopatie, ecc...
7) fra le proprietà dell'orzo c'è anche quella di essere facilmente digeribile, quindi si raddoppia il punto quattro
e poi, amici miei...
dopo aver visto e gustato sullo schermo i supercalorici dolcetti siciliani, ora bisogna tornare in riga!

Accetterò con molto piacere tutti i vostri suggerimenti su come poter utilizzare l'orzo in altri modi...ma, no, che sbadata...si era partiti parlando delle  tristi verdure, sarei curiosa di sapere cosa ne fate voi...sempre ammesso che siate delle appassionate di brodo vegetale!

OOOOOOOOOOO

 A proposito dei pasticcini del post precedente, avrei veramente voluto spedirli a tutti voi che avete commentato, ma già dopo la prima (Paola, che ringrazio tanto per aver ricambiato con il bel mazzetto che ho esposto nella barra) mi sono subito arresa...non potevo proprio farcela con tutte quelle spedizioni! Il pensiero però c'è stato e se volete potete servirvi da soli!


sabato 14 aprile 2012

consoliamoci con i dolcetti siciliani!

Sarà la pioggia, quei piccoli acciacchi che mi si risvegliano spesso con l'umidità, l'attuale situazione di mia mamma che desidererei vedere più serena, la creatività azzerata (che sia un effetto di Pinterest col suo surplus di immagini?), il calpestìo da "bisontessa" proveniente dall'appartamento di sopra, nonchè il ronzio da televisione accesa di quelli di sotto, sarà che sono meteoropatica, non so, ma in questi giorni il mio umore è tendente al nero ed  in questo caso non è il mio colore preferito...Sono perfino riuscita a discutere col calzolaio, e non è certo cosa che faccio abitualmente,  per dei tacchi che, secondo me, mi ha rifatto in modo totalmente diverso da com'erano prima...
Beh, allora consoliamoci con un vassoietto di dolcetti siciliani che profumano di sole....immergiamoci nella deliziosa morbidezza della pasta di mandorle, sbricioliamo con desiderio la friabile crosticina meringata, spezzettiamo sotto ai denti il sapore deciso dei pistacchi, raccogliamo il delicato invito della ricotta profumata all'arancio...


P.s. Volete che ve ne spedisca qualcuno via e-mail per le giornate no?

mercoledì 11 aprile 2012

la notturna

Pescando tra i post in attesa nelle mie bozze, vi ho trovato questo: non è neanche troppo stantio, quindi ve lo rifilo sperando che lo gradiate quanto uno "fresco"...

La notturna

Continua il ciclo delle mie collane a pastiglioni. Oggi vi mostro "la notturna":  un girocollo realizzato anch'esso con un mix di uncinetto e cordoncino a rocchetto. Molto sobria questa collana e un pò seria forse, ma mi sembra che s'intoni bene alla notte alla quale è dedicata.


La notturna si sposa con la notte
se ne va in giro solo a mezzanotte
non ama fronzoli se non quella nappina
che alla follia del buio sta vicina.


Nera ed ecrù
al cielo dà del tu
parla alle stelle
ma ha tutte le rotelle.

Oscura e tenebrosa
se ne sta silenziosa
avvolta di nero
non fa mai la smorfiosa.


Assai luminosa come non si aspetta
chi l'universo guarda con la fretta 
all'improvviso si accende là una stella
fermatevi a vedere quanto è bella!

sabato 7 aprile 2012

TANTI AUGURI!

Dalla ripresa, dopo la pausa, del mio Diario figurato, ho ricominciato a fare qualche giretto nei vostri blog. Però siete tanti...e con i miei tempi da tartaruga sicuramente non riuscirò a passare da tutti quanti prima di Pasqua. E' per questo motivo che i miei auguri ve li mando dal di qui e dal di qui ringrazio le gentili amiche e amici che già me li hanno fatti.


BUONA PASQUA!

Glicini di due colori in un angolo della mia città

La casa non è mia ed i glicini neanche, ma trovo meravigliose queste due bellissime piante rampicanti che si avvicinano e quasi si uniscono come in un abbraccio...e quest'anno finalmente mi sono ricordata di fotografarle! 

lunedì 2 aprile 2012

scusate le spalle

Sì, lo so che non è molto educato dare le spalle agli amici, però visto la mia riservatezza non me la sono sentita di esordire subito sui social networks mettendoci, oltre ai dati personali che mi hanno estorto, anche la faccia...così questa che vedete è per l'appunto la foto, un autoscatto elaborato al computer, che ho scelto per mettere sia su Facebook che su Pinterest .


Due alla volta per una come me, che già a fatica ha superato due anni fa lo scoglio informatico di aprire un blog, possono sembrare decisamente troppi, è vero, però vi racconto un pò com'è andata. Ultimamente, sentendone parlare da alcune amiche di blog, mi ero incuriosita riguardo Pinterest e così ho deciso di andare a darci una sbirciatina. Per entrare però ho dovuto prima aprire un account su Facebook, cosa che avrei giurato di non fare mai. Mai dire mai ....
All'inizio in ambedue i posti mi ci sentivo come un pesce fuor d'acqua. Su fb andava un pò meglio, sarà che è scritto in italiano e che alcune amiche già me lo avevano mostrato (anche se mi ci sento ancora adesso solo di passaggio) mentre su pinterest mi sembrava di essere un'extraterrestre. L'impatto iniziale era stato quello, alienante, di entrare in uno di quegli enormi magazzini dove c'è di tutto, ma veramente di tutto....dopo un giro con effetto mal di mare, già rimpiangi gli accoglienti e familiari negozietti di provincia!
Pian piano comunque, anche col prezioso aiuto di un video, ho iniziato ad impratichirmi, non è mica difficile, ed anche se alcune cose restano per me tuttora misteriose (chissà come mai, fin dal primo giorno, risultava che seguivo una decina di persone che neppure conoscevo?!),  sto allestendo il mio spazio, praticamente una bacheca dove appunto le cose che mi interessano. E' come un archivio visivo, ma allo stesso tempo anche una vetrina che può essere visitata da chiunque. Finora ci ho sistemato diverse immagini tratte dal mio blog e dai miei album di foto digitali, ma certo non solo quelle. Su Pinterest infatti è in voga il linkaggio selvaggio e si può, senza farsi problemi, copiare una cosa che piace e portarsela a casa propria. A me, che, virtualmente parlando,  ho una mentalità da blogger, questo fatto mi aveva sconcertata...ma come, neanche un "per piacere, posso", un "grazie"... presto però ci ho fatto il callo e sono diventata pure io una repinnatrice senza scrupoli...scherzo via, diciamo che mi sono adattata alle leggi in vigore nel calderone di pinterest.  E' in ogni modo consolante che ad ogni immagine ci sia appiccicato il link, cosicchè in fin dei conti il "furto" è una maniera per far girare le proprie foto, le proprie creazioni ed è inoltre gratificante scoprire che qualcosa pubblicato da noi venga apprezzato e individuato nella fiumana di oggetti che scorrono sul monitor a tutte le ore...
Se volete vederla, questa è la mia pagina, ma potete accedervi anche dalla mia barra laterale dove ho posto il simbolino. Presa dall'entusiasmo per questa che per me è una entusiasmante novità, mi ci sono buttata a capofitto, trascurando, me ne rendo conto, il mio blog ed i vostri.... La cosa mi dispiace molto,  ma nonostante l'ebbrezza del momento, non ho certo intenzione di lasciar perdere il mio "diario": pinterest sotto il profilo umano non offre di sicuro ciò che può regalare un blog!  Però  rilassa la mente, è meno impegnativo e fa leva sulla mania, azzarderei in prevalenza femminile, di spulciare, trovare cose ed idee e collezionarle, per cullarle con gli occhi o in attesa, non si sa mai, di trovare il tempo di realizzarle. Quindi...attenti, o forse dovrei dire attente: se leggendo il mio post vi è nato il desiderio di intraprendere anche voi questa avventura devo avvisarvi che, come i miei sfasciatissimi mini-pennarelli,


può creare dipendenza!

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Questo che avete potuto leggere, e che vi sarà suonato certo un pò anacronistico visto gli ultimi accadimenti,  è il post che avevo preparato per spiegarvi il motivo (solo iniziale, come ben sapete) del mio allontanamento dal blog. Anche se non è trascorso troppo tempo dal mio ingresso su Pinterest, l'entusiasmo per questo network è leggermente scemato, però devo dire che mi fa compagnia in quei momenti in cui,  stanchissima per la giostra tra lavoro, casa mia, ospedale e casa dei miei, non avrei la forza di fare altro, davanti al computer, che qualche "pin" per catturare un sogno.
E a proposito di sogni, il mio sarebbe quello di vivere finalmente un periodo sereno e di ritagliarmi un intero pomeriggio per andare a vedere gli alberi in fiore su nelle nostre colline. Detto così non sembra neanche una gran cosa...